Oggi è con grande piacere che ospito sulle pagine di questo mio blog una recensione di un libro, letto per se stessa e…per noi da una persona a me cara e che ha deciso di regalarmi un pò della sua penna. Una penna che, chi vorrà, potrà conoscere ancora meglio leggendo il suo libro, un libro scritto come si dovrebbe e che supera, in molti casi, la qualità dei manoscritti di autori affermati.
Mariangela ha voluto recensire un libro di Alessandro Baricco e io, onorato, pubblico il suo testo sicuro che possa essere utile a tutti.
Quanto a lei ha 31 anni, è appassionata del XIX secolo e di tutte le sue espressioni artistiche (pittura, scrittura, musica, moda), le piace leggere e fare escursioni in montagna. Un giorno, per caso, incitata da una sua amica alla quale aveva confidato di voler scrivere un romanzo, ha iniziato a scrivere per gioco la prima pagina di “Emma, Emma”. Dopo un mese ne aveva scritte quasi 300! E così è nato il suo primo libro. Essendo diventata moglie da poco, desidero farle da qui, dal mio blog un augurio di immensa felicità…Mery, che tutto vi sorrida sempre!! . Infine mi permetto, contro la sua volontà, di fare un pò di sana pubblicità al suo lavoro. Se vi piacciono i libri scritti con passione e in cui potreste riconoscervi leggete ” Emma, Emma”…rimarrete affascinati dallo stile e dalla storia.
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Di Mariangela Gigli:
Oceano Mare – Alessandro Baricco
INCIPIT
“Sabbia a perdita d’occhio, tra le ultime colline e il mare – il mare – nell’aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord. La spiaggia. E il mare.”
“Oceano Mare” di Alessandro Baricco è senza dubbio uno dei suoi libri più conosciuti e apprezzati. A mio parere, uno dei più bei romanzi che abbia letto. È uno di quei libri che si fanno leggere più e più volte, perché la loro bellezza e forza non sono nella trama, ma nelle emozioni e sensazioni che suscitano nel lettore.
La trama, appunto, non è lineare e ben definita, è un continuo intreccio di storie di personaggi molto diversi tra loro, che si ritrovano a condividere pensieri, paure e desideri presso la Locanda Almayer, una pensione gestita da strani e misteriosi bambini, più saggi degli adulti e quasi onniscienti.
Nulla in questo romanzo viene descritto dettagliatamente, tutto è rarefatto e indefinito e lasciato ad interpretazione del lettore, a cominciare dal tempo e dal luogo. Quello che sappiamo è che la locanda si trova sulla spiaggia.
Il mare, l’Oceano Mare, è il vero protagonista della storia, la forza motrice che genera e dà vita ai personaggi. Ognuno di loro si trova lì perché ha bisogno del mare: Plasson, un pittore ritrattista che dopo aver deciso di smettere di ritrarre volti perché “stufo della pornografia”, si trasferisce alla locanda per dipingere il mare, ma finisce per passare le sue giornate sulla riva a fissare l’oceano con una tela vuota davanti, perso nella ricerca dell’inizio del mare; il Prof. Bartleboom, scienziato che si trova lì per studiare invece dove finisce il mare, per poter concludere la sua ingegnosa “Enciclopedia dei limiti”, anche lui bloccato nella sua impresa dal fatto che il mare sembri non avere una fine; Elisewin, un’esile e delicata ragazza che soffre di attacchi di panico, a cui è stata consigliata la cura dei bagni di mare, ma che guarirà grazie all’amore; Padre Pluche, accompagnatore di Elisewin, uno strambo sacerdote perennemente in dubbio sulla sua vocazione e dedito alla composizione di lunghissime poesie; Madame Deverià, bellissima donna fedifraga mandata lì dal marito affinché “guarisca” dall’adulterio; Thomas, un marinaio scampato al naufragio dell’Alliance, ospite alla locanda sotto falso nome (Adam) per vendicarsi dell’uomo che ritiene colpevole della morte della sua amata avvenuta sulla zattera che portò loro e gli altri superstiti alla deriva per giorni e giorni in balia dell’oceano.
Il tema del mare emerge così sotto diverse sfaccettature, dal lato poetico a quello più terribile ed attraverso questi indimenticabili personaggi osiamo porci delle domande che forse mai ci saremmo posti: dove comincia il mare? E se ha un inizio, ha anche una fine? La forza del mare è taumaturgica o letale?
Il tutto nell’inconfondibile e tanto criticato stile di Baricco, eccentrico, contorto, fiabesco, unico nel suo genere.”
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Ancora grazie, Mariangela!!
Per chi fosse interessato, ecco il link del libro di Mariangela Gigli
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=779380&ref=profile