Partendo dal sacrosanto presupposto che tutte le idee devono essere rispettate, a volte esistono delle contraddizioni sia nelle idee stesse sia nei comportamenti di coloro che sostengono determinate idee.
Parlando di religione, una delle questioni più annose, da sempre, è quella dell’ateismo. Essere atei non significa non credere in Dio, bensì credere che Dio proprio non esista. L’etimologia del vocabolo, infatti, ci dice che essa è composta da un’alfa privativa e la parola Dio appunto. Quindi significa che Dio non c’è e che coloro che si dichiarano atei pensano che Dio non esista.
Sembra però che gli atei siano un tantino contradditori nei loro discorsi e, soprattutto, nei loro comportamenti. Spesso e volentieri parlano di Dio, sembrano quasi ossessionati dall’idea di convincere gli altri che Dio non esista. Ma, se una persona pensa che una cosa non esista perchè ne dovrebbe parlare? Per gli atei Dio non esiste punto e basta. Non dovrebbero nemmeno avere l’idea stessa di Dio. Come si fa a parlare di una cosa che non c’è? Questa è una grande contaddizione che spesso viene ignorata.
Un’altra cosa strana e, un pò sgradevole per chi crede, è che molto spesso e altrettanto volentieri gli atei hanno l’abitudine di bestemmiare , di nominare il nome di Dio invano e di insultarlo ritenendolo la causa dei loro mali e delle loro sfortune. Ma, ci si chiede ancora, come puo essere la causa dei mali e delle sfortune degli atei un’entità che, loro stessi per primi, credono inesistente??? E’ un atteggiamento totalmente illogico.
Coloro che invece credono in Dio e, sono ad esempio cristiano-cattolici, non si sognano nemmeno di parlare o nominare, ad esempio, Maometto o Budda perchè, magari, non credono che esista e la cosa vale anche al contrario con i mussulmani e i buddisti con il ” nostro” Dio a cui non credono.
Gli atei no, fanno parte di un gruppo che nega l’esistenza di qualsivoglia divinità ma ne parlano sempre e molto spesso a sproposito. Dare la colpa delle nostre sfortune ad una cosa che non esiste è davvero una cosa assurda, inconcepibile.
Queste persone, forse, farebbero bene a pregare un pò affinchè le suddette sfortune possano diminuire e, magari, scomparire. Forse si potrebbero ricredere e riconsiderare i loro comportamenti.
Si da troppo spesso e troppo facilmente a Dio la colpa delle nostre disgrazie dimenticando che l’uomo ha, sempre e comunque, il libero arbitrio con cui diviene artefice del proprio destino sia nel bene sia nel male. Chi crede sa che Dio può indicare la strada maestra o giusta che dir si voglia ma poi è l’uomo stesso che decide e che ha la famosa ultima parola. Non è solamente una mera questione religiosa ma è, soprattutto, una questione di vita pratica in cui la religione, sempre per chi crede, può aiutare a scegliere per il meglio.
Si dovrebbe, nel limite del possibile, sempre prendere una posizione dando così un segnale di maturità intellettuale ed evitare, in alcuni casi, la diplomazia che sta con tutti e con nessuno dando invece un segnale di debolezza e di poca voglia di mettersi in discussione.
Al di là di tutto ogni opinione va rispettata anche se differente dalla nostra e come diceva Voltaire…Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perchè tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente…
Anche se gli atei restano sempre illogici e contraddittori con se stessi!
…SOTTO A CHI TOCCA…