Boldrini…ancora tu?

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La signora Boldrini oltre che inadeguata risulta spesso imbarazzante, ma sembra non accorgersene come del resto nessuno di quella combriccola di magliari di cui fa parte.

Parla di lesa democrazia riferendosi al presunto ostruzionismo in aula da parte dei “grillini” ma poi applica la ghigliottina per far passare un ennesimo decreto porcata. Cara signora Boldrini è questo il suo concetto di democrazia? impedire all’opposizione di parlare? opposizione che rappresenta circa dieci milioni di cittadini?!

Che sia stato ostruzionismo è una pura idea dietrologica e, a parte tutto, è un diritto di ogni rappresentante, all’interno del parlamento, avere il diritto di parola o no? evidentemente per la Boldrini questo non può e non deve accadere al fine di far approvare leggi “democratiche”…oh quanto sono democratiche…

Quanto alla sua stessa elezione sullo scranno della Camera dei deputati non è definibile democratica in quanto la signora è esponente di un partitino minuscolo che, senza i soliti magheggi, alleanze e sbarramenti vari non troverebbe posto anche se la nostra, a onor del vero, è una campionessa del riciclo.

Ha confermato altresì la sua inadeguatezza  approvando addirittura la scorta a Mr. Dambruoso, il magistrato dallo spintone facile lui sì altro e alto esempio di democrazia…oltretutto questo elemento ha aggredito una donna di mezzo metro più bassa di lui e questo si ricongiunge a quanto precedentemente scritto a proposito della violenza sulle donne.

Ci si chiede come possa esserci rispetto per le donne in particolare e per tutti in generale, se all’interno della istituzione stessa che rappresenta la società in cui viviamo esistono episodi del genere e personaggi che credono di fare ordine menando le mani…mah!

E dopo il danno la beffa, la scorta al violento, ignorante, incivile e indegno che, leggendo quà e là, fa addirittura la vittima sui social network. Se anche ricevesse insulti, prima di fare la vittima dovrebbe chiedersi il motivo e capire che forse certi comportamenti lo rendono, per così dire, inviso ai più se non a tutti.

E la Boldrini imperterrita continua a sbagliare e, cosa più grave per la collettività, continua a stare al suo posto e a vessare i contribuenti che ne hanno le tasche piene, anzi vuote, di lei e dei suoi compari. A proposito di compari, ma il Silvio con i tacchi e il parrucchino quando inizierà a scontare la sua pena definitiva, certa, indubbia??

Assistiamo quotidianamente ad arresti immediati di  persone normali che si rendono responsabili della commisione di qualsivoglia reato e lui che fa? non solo non sconta ma decide, riunisce, parla, contratta, giudica, attacca e accusa. Questo ottuagenario con il varicocele farebbe bene a ritirarsi e a pensare ad altro, pochi si offenderebbero se non pensasse più all’Italia e in molti festeggerebbero. Tranquillo Silvio in galera non ci vai, i tuoi simili lo impediranno.

Al di là di tutto ritengo che questo misero blog, per oggi, abbia parlato abbastanza sia di “bond girl” Boldrini sia di batman Berlusca. Quindi speriamo davvero che si tolgano di mezzo loro e tutti gli altri e lascino respirare questo paese con quella poca, pochissima aria che è rimasta in giro.

…SOTTO A CHI TOCCA…

Nuova tassa per gli italiani…

Ormai lo sappiamo tutti, siamo un popolo di tartassati da ogni punto di vista ma soprattutto da quello delle tasse da pagare. L’erario italiano è il più esoso al mondo con una pressione fiscale che, negli ultimi tempi e con gli ultimi lungimiranti governi, ha raggiunto picchi insopportabili che non hanno portato altro che ad una ancora più elevata evasione fiscale.

Ma è di poco tempo fa la sensazione che, accanto ai soliti e nuovi balzelli, ve ne sia un altro ben peggiore perché ci costa e non porta a nulla se non ad una sensazione di pena e rabbia al contempo. La tassa che gli italiani devono pagare, o meglio, sopportare si chiama Fabrizio Cicchitto… Un anzianotto spuntato dal nulla, cortigiano e paladino personale del sig. Silvio Berlusconi che non perde quasi mai occasione di stare zitto dimostrando la sua lontananza assiderale dalla realtà e vessando i malcapitati ascoltatori delle sue castronerie.

Il Fabrizio furioso offre spettacolo ogni volta che apre bocca con dichiarazioni a dir poco deliranti. Sappiamo tutti che le ultime settimane sono state animate dall’attesa per la sentenza della corte di cassazione riguardante Silvio Berlusconi ma forse non tutti conoscono le dichiarazione rilasciate da Cicchitto in quei giorni. A parte le fazioni politiche è accaduto che il segretario del PD Guglielmo Epifani si è trovato a dichiarare che le sentenze della magistratura vanno rispettate e attuate senza mettere in ndubbio quello che resta uno dei potere dello Stato. Dichiarazione questa assolutamente ovvia e “normale”. Invece per lui, per   il nostro Fabrizio furioso no!! Si è affrettato immediatamente a dire che la dichiarazione di Epifani è…IRRICEVIBILE!! Siamo alla follia pura, alla necessità di un intervento del CIM (centro di igiene mentale) visto che quello del nostro Presidente della Repubblica tarda ad arrivare o non arriva proprio.

Caro sig. Cicchitto, irricevibile è lei con le sue faziose e deliranti dichiarazioni che ci presentano ogni volta una persona che vive su un altro pianeta , senza il minimo contatto con la realtà che la circonda. Va bene la fazione politica, passi l’amore quasi saffico verso il proprio leader politico ma la mancanza di rispetto per i poteri dello stato e per un barlume di moralità, questo si, sig. Cicchitto è davvero IRRICEVIBILE!!!

Ma non contento, il nostro Fabrizio furioso ha offerto ancora il meglio di sé in occasione dell’emissione della sentenza stessa definendo la vicenda e la giornata “una pagina drammatica per la vita del paese”… Per questo vecchietto senza nè arte nè parte, la vicenda di Berlusconi e della sentenza che lo riguarda rappresenta un fatto drammatico per l’Italia.

A parte che molta gente se ne frega di Berlusconi e dei suoi, ormai innumerevoli, casi giudiziari ma forse, sig. Cicchitto, le cose drammatiche del paese sono altre , ad esempio, la mancanza di lavoro, la mancanza di fondi per la sanità, la soglia di povertà che sale sempre e troppo, le pensioni minime di vecchietti come lei che però, a differenza sua, non arrivano a metà mese, le aziende in crisi che chiudono e licenziano, la crisi di valori che il suo partito (insieme ad altri) ha contribuito a determinare, e via dicendo ma forse è inutile perché il sig. Cicchitto pare non essersi accorto di nulla se non del destino del suo Silvio…

Ecco, per questi motivi e per altri che, ahimè, arriveranno sempre dalla bocca di questo “filosofo metropolitano” , possiamo dire che abbiamo una nuova tassa da pagare, ancora più ingiusta di quelle che già paghiamo contro voglia. La tassa in questione si chiama Cicchitto e ci costringe ad ascoltare frasi assurde che oltre a lasciarci un po’ interdetti ci lascia anche di più incazzati perché  di questi individui sembra proprio che non rischiamo a liberarci. Vorremmo almeno che stessero zitti o che pensassero cento volte prima di aprire bocca e di vessarci con le loro elucubrazione mentali di chi però una mente non ha.

Il Sig. Cicchitto, per quanto riguarda il rispetto dei poteri dello Stato, potrebbe tornare a scuola o all’Università dove potrebbe imparare qualcosa in più, per quanto riguarda invece il rispetto per la moralità potrebbe ascoltare, ogni tanto, le parole di Papa Francesco unico baluardo dell’umanità intera, ma non siamo sicuri che le parole del Papa possano fare breccia in una mente che ragiona al contrario…

Noi Italiani, purtroppo, dobbiamo ancora una volta sopportare e sperare che passi presto!!!

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La maleducazione che fa…risparmiare!

Si sa che, al giorno d’oggi, tutti, chi più chi meno, tendono a risparmiare il più possibile a causa di una crisi economica che sembra non avere fine. Anche lo Stato dovrebbe risparmiare magari però non come sta facendo cioè sui servizi alle persone ma mirando maggiormente a tagliare gli sprechi e i costi della politica.

I tagli e quindi i risparmi potrebbero essere individuati in campi a cui magari prima non si era mai pensato e che derivano dalla nostra ormai proverbiale maleducazione e ignoranza che, come Italiani, ci ha reso famosi in quasi ogni parte del globo. Uno dei “settori” dove la cafonaggine e la nostra refrattarietà alle regole emerge limpida, alta e fiera è quello automobilistico e delle regole ad esso connesse.

Basta farsi un giro in una qualsiasi città, da nord al centro al sud, per capire come in strada tra automobilisti e pedoni non esista alcuna regola. Tutti fanno come vogliono, le precedenze sono diventate ormai un optional così come gli stop, le strisce pedonali e quanto altro vi può essere nel menù stradale. Gente che passa ovunque, col rosso che spesso è un verde travestito, parcheggi che definire selvaggi è un eufemismo e, cosa più fastidiosa, la doppia fila come stile di vita. Nemmeno ci si spreca più a trovare parcheggio tanto la doppia fila ci salva sempre.

Se a tutto questo sciame di ignoranza aggiungiamo che chi dovrebbe controllare è, a dir poco, latitante possiamo ben intuire come la situazione sia davvero da terzo mondo. Il primo e il secondo mondo sono già per noi irraggiungibili dato che, in questo campo, nei paesi civili vige il quasi assoluto rispetto delle regole e, soprattutto, vigono pene severe per chi trasgredisce.

Allora, paradossalmente, visto che le regole stradali e quelle del rispetto del prossimo, dell’educazione e della convivenza civile sono sempre quotidianamente disattese, ci si potrebbe chiedere a che serve spendere tanti e tanti quattrini per approntare la segnaletica stradale sia verticale sia orizzontale. Che senso ha che l’erario spenda soldi per mettere cartelli, ad esempio, di divieto di sosta quando poi, non solo ognuno fa come vuole ma spesso non nemmeno la cominata alcuna sanzione?

Risparmiamo soldi in questo campo ed investiamoli in altri che sono stati magari pesantemente tagliati e che sono più essenziali alla vita quotidiana come, ad esempio, sanità, scuola o pensioni. Tanto noi siamo fatti così, illegali dentro e, cosa tristissima, fieri di esserlo. Questo orgoglio, esclusivamente tipico italiano, di essere mafiosetti, impicciaroli, furbetti, contenti di fregare il prossimo e, prima ancora, di non rispettarlo sta facendo dell’Italia e dei suoi abitanti una barzelletta mondiale e tutti noi, quasi senza accorgercene, stiamo diventando (e per certi versi già lo siamo) il terzo se non quarto mondo…

Sempre rimanendo “in strada” ci si potrebbe chiedere che senso ha che una amministrazione comunale spenda soldi per comprare, ad esempio, panchine in un parco, giochi per bambini o allestire amene fermate di autobus quando poi, nel giro di pochi giorni, vengono imbrattate, sporcate ed infine distrutte. Basta andare in qualsiasi altro paese cosiddetto civile per rendersi conto della differenza di civiltà e di educazione. Questo accade perché gli altri popoli considerano ciò che è pubblico di tutti, mentre noi lo consideriamo di nessuno e qui la scuola ha grande responsabilità perché non insegna queste cose agli studenti già dalle elementari.

Ovviamente sarebbe auspicabile un’inversione di rotta ma, da ciò che si vede in giro, la cosa sembra davvero un’utopia più che un desiderio. Il menefreghismo è pressoché totale e anche chi cerca di restare nei limiti del civile fa davvero fatica a rapportarsi con la marmaglia di ignoranza e maleducazione che si incontra quasi ovunque.

Ovviamente la proposta relativa alla segnaletica rappresenta un paradosso che però non si discosta molto dalla realtà, realtà poco edificante che spinge molti ad abbandonare questo bel paese per lidi più civili e meglio organizzati…Povera Italia!

…SOTTO A CHI TOCCA…

 

 

Una svolta per sconfiggere il “nemico” numero uno…

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La notizia è di quelle che fanno tremare anche se va verificata e “provata” fino in fondo. Pare che sia davvero vicina una svolta in campo medico per cercare di sconfiggere quello che è, unanimamente, considerato il nemico numero uno cioè il brutto male, il tumore o cancro che di si voglia.

Il problema è che questa notizia è stata, come al solito, taciuta dai mass media ancora  troppo asserviti ai poteri siano essi politici o economici quindi l’invito è, almeno per ora, quello di divulgare il più possibile attraverso il passa parola sul web e in ogni altro ambito che più risulta congegnale. Appare purtroppo già evidente che le multinazionali faranno di tutto per insabbiare quella che può essere una scoperta tanto geniale quanto, per loro, scomoda. Infatti, nonostante sia stato diffuso un comunicato stampa ancora nessuno lo ha ripreso per informare tutti di ciò che è successo.

Pare che sia stata trovata la molecola antitumore e possiamo dire che si tratta di una scoperta tutta italiana. La ricerca italiana nonostante la crisi e i tagli ottiene un altro grande risultato. In pratica due ricercatori PRECARI dell’università di Urbino, Mirko Fanelli e Fusi Vieri, hanno trovato una molecola anti tumore che provoca il “suicidio” delle cellule tumorali o malate. In particolare sono riusciti a modificare chimicamente una singola molecola cioè il maltolo che è una sostanza naturale contenuta nel malto, nella cicoria, nel cocco, nel caffè e in altri prodotti sviluppando così una nuova classe di molecole ad alta attività anti neoplastica.

Questa scoperta che possiamo definire straordinaria ha avuto origine in un piccolo laboratorio di patologia molecolare in cui questi “lavoratori precari” attraverso i loro studi hanno individuato una famiglia di composti chimici capaci di svolgere la funzione desiderata cioè quella di indurre la cellula malata ad autodistruggersi.

Ma il difficile arriva ora in quanto c’è bisogno della sperimentazione e, nella fattispecie, tutti possono capire come sia indispensabile fare in fretta e non far passare i soliti decenni a causa, da una parte, di una burocrazia elefantiaca e, dall’altra, a causa di una serie di interessi economici che passano sopra la salute dei cittadini. In questo caso NON si può e NON si deve perdere tempo e, soprattutto, non è proprio il caso di fare speculazioni di sorta. Bisogna assolutamente divulgare a tappeto questa notizia, forse epocale, affinché gli organi preposti facciano il loro dovere.

Alcune fonti dicono che questi studi già sono stati testai e verificati ed è, davvero, una cosa straordinaria e made in italy…di questi tempi ci fa veramente bene una notizia del genere. Non stiamo parlando di una medicina, bensì di un prodotto naturale che attivato in un certo modo provoca il suicidio delle cellule tumorali che, in questo modo, non si riproducono più.

Forse è proprio per il fatto che non si tratta di un medicinale che la notizia è stata taciuta in attesa che qualche avvoltoio ci si butti a pesce per goderne i profitti. Immaginiamo quante perdite economiche avrebbero le multinazionali farmaceutiche se la cura del cancro passasse dalla somministrazione di medicine brevettate a quella di prodotti naturale anche se trattati.

L’auspicio è che chi gentilmente legge questo post vorrà, altrettanto gentilmente, divulgare la notizia a voce, tra amici parenti ed affini e, soprattutto, nel web tramite social network, blog o altro. E’ davvero importante e sembra che ancora una volta lo Stato voglia lucrare sulla pelle dei cittadini che speriamo abbiano più forza attraverso il passa parola e, perché no, attraverso qualche manifestazione pacifica nel caso in cui ce ne fosse bisogno.

…SOTTO A CHI TOCCA…

Quanto spreco…

Esistono persone parsimoniose e che non buttano nulla e altre che invece possono essere definiti degli sprecone. I nostri nonni e, a volte, anche i nostri genitori ci hanno insegnato che non bisognerebbe sprecare nulla soprattutto il cibo.

Ancora oggi su insegnamento dei nostri avi alcuni di noi considerano un peccato mortale buttare via il pane e, quindi, lo conservano per usarlo magari raffermo per delle belle polpette o, per chi la preferisce, una bella panzanella…

Questo è sicuramente un ottimo insegnamento che tutti dovremmo ricordare ed insegnare anche ai nostri figli. E’ anche vero che questo tipo di comportamento, cioè quello di non sprecare non solo il pane ma il cibo in generale, è tipico delle persone anziane, di coloro cioè che hanno avuto a che fare con i tempi della guerra e che hanno dovuto combattere con la fame e per i quali anche solo un pezzo di pane rappresentava un vero e proprio pasto.

D’altro canto invece i giovani di oggi, o comunque le nuove generazioni, sono abituati molto bene, all’opulenza, ai supermercati pieni di ogni ben di dio ed hanno quindi una tendenza, forse naturale, allo spreco e a comportarsi sempre come la scelta e la quantità dei cibi fosse infinita.

Purtroppo però al giorno d’oggi, con la crisi che avanza e con il lavoro che scarseggia sempre di più, ci sono tante, tantissime persone che, vivendo sotto la soglia di povertà, non riescono a volte a mettere insieme il pranzo con la cena e si rivolgono ai banchi alimentari della Caritas riuscendo così a sopravvivere. Brutto segno dei tempi questo con persone prima insospettabili che si rivolgono alle associazioni caritatevoli per chiedere per sè e per la propria famiglia un aiuto.

Una cosa molto sgradevole e assolutamnete sbagliata accade nelle mense aziendali di tutte le aziende nazionali. Infatti, a causa di una normativa forse sbagliata, le stesse mense sono costrette a gettare nell’immondizia il cibo che avanza a fine giornata cioè quello che, pur essendo ancora ottimo, non viene consumato per questo o quel motivo.

Questo cibo non andrebbe gettato mai ma, magari, dato alle mense dei poveri o alle persone e famiglie in difficoltà che troverebbero così un sostegno almeno dal punto di vista della loro spesa alimentare.

Invece no, si preferisce gettare tutto accampando norme igienico-sanitarie che, sinceramente, non si riescono tanto a comprendere. Cosa può avere di non igienico del cibo che viene preparato la mattina del giorno stesso in cui poi viene gettato? Certamente non è nè scaduto nè avariato come non lo è quello che, anche noi stessi nelle nostre case, consumiamo il giorno dopo.

Sollevando da ogni responsabilità e colpa le mense aziendali che si limitano a rispettare una norma, viene da pensare che chi pensa , scrive e attua queste norme sia, per l’ennesima volta, un mero burocrate alquanto ottuso dimostrandosi, cosa peggiore, lotanissimo dalla realtà che non è sempre del tutto rosea…

Un pò di solidarietà a chi magari è meno fortunato non guasta mai anzi, dovrebbe essere un punto fermo nella vita di tutti. Chi fa del bene dice che poi ci si sente meglio…perchè non credergli?

Quanto alla normativa di cui abbiamo parlato è assolutamente assurda e da rivedere magari obbligando le mense a donare il cibo avanzato alle opere caritatevoli che nutrono i poveri anzichè obbligarle a gettare tutto nel cestino. Anche in questo caso però sono le Istituzione a dover riflettere per porre rimedio ma, come spesso accade, non si dimostrano all’altezza e non prendono in considerazione le vere esigenze dei cittadini.

Ascoltiamo quindi gli insegnamenti dei nostri nonni, cerchiamo di non sprecare nè buttare via il cibo…mai e, soprattutto, aiutiamo chi ne ha di meno. Non c’è bisogno di collette alimentari che ingrassano ancora di più le grandi catene di distribuzione, basterebeb solo un pò di buon senso e delle norme giuste!

…SOTTO A CHI TOCCA…

Italiani che tagliano…le spese!!

Come ormai tutti sappiamo e tutti ripetono fino alla nausea, la crisi ci attanaglia. Molte famiglie non arrivano alla fatidica fine del mese. Mentre da una parte aumenta il numero di coloro che vivono in povertà, dall’altra la soglia della medesima si abbassa pericolosamente. Non sembra esserci all’orizzonte la benché minima possibilità di un’inversione di tendenza ma, le cose più curiose e le mosse più stravaganti avvengono da parte di coloro che, dall’alto (o sarebbe meglio dire dal basso?!) delle loro competenze dovrebbero risolvere i problemi del paese.

In base a recenti dati Istat, sembra che le famiglie italiane abbiano tagliato le spese…proprie!! Sì abbiamo capito bene: non è la costosissima macchina politica che si taglia le spese ma è solamente il popolo che, dopo aver subito costantemente tagli ai servizi e aumenti di tasse, decide di non spendere più per sé. Tra l’altro una legge elementare dell’economia stabilisce che un aumento delle tasse determina un abbassamento delle spese quotidiane e di conseguenza non girano soldi aumentando inevitabilmente inflazione e crisi stessa. Ci si chiede se i nostri “governanti” siano al corrente di ciò oppure, cosa più probabile, abbiano poche conoscenze in materia e soprattutto tanta, tantissima distanza dalla realtà.

Le famiglie non spendono più per andare al cinema o assistere a spettacoli musicali o teatrali dopo che, è bene ricordarselo, i governi passati hanno operato tagli pesantissimi sia al cinema sia alla cultura in generale. Non spendono più per andare in vacanza dopo magari essersi rotti la schiena (e qualcos’altro) per un anno intero o più per poter pagare le tasse assurde che ci chiedono, tipo l’IMU. Gli italiani arrivano anche a contrarre  debiti per pagare una tassa su un bene garantito e salvaguardato dalla nostra costituzione, sul quale hanno già versato lacrime e sangue tra iva e balzelli vari e di cui peraltro, in realtà non sono proprietari bensì similar-affittuari visto che, se la casa è gravata da mutuo, si può considerare di proprietà dell’Istituto bancario che eroga il prestito. Pazzesco!

Oltre a ciò, appunto, decidono di non vivere, privandosi anche di alcuni bisogni di base ed essenziali come le cure mediche e dentistiche. In particolare sembra che tutti abbiano deciso di non curarsi i denti, non per pigrizia ma solo per mancanza di fondi e quando un sistema governativo non è in grado di tutelare la salute del popolo è un sistema fallito, totalmente incapace perché costituito da incapaci. Inoltre possiamo ben intuire che, al giorno d’oggi, non abbiamo garantiti quei diritti che sono o che dovrebbero essere alla base del nostro paese e della nostra democrazia. Pessimo panorama sociale e, cosa grave, sembra che ci siamo tutti abituati a non avere più nulla, nemmeno l’essenziale,  ma solamente a dover dare a fondo perduto. Non funziona così!!

E loro, i politicanti, che fanno?? Di fronte a cotanta miseria, a disordini sociali che rischiano di esplodere ed implodere, di fronte a palesi manifestazioni di insofferenza nei loro confronti si riuniscono per…fare una legge che escluda dalle elezioni i movimenti che non abbiano una forma giuridica del partito politico!! Questi sì che sono problemi di cui la sig.ra Finocchiaro, che per me potrebbe tranquillamente fare il paio con la Boldrini visto l’acume, si fa portavoce e ci informa che sarebbe una cosa molto utile…sì per lei e il suo partito ormai morto e traditore dei propri iscritti ed elettori (loro sì gente rispettabile).

Questa proposta oltre ad essere anacronistica e inutile ha l’enorme pecca di ignorare più di dieci milioni di cittadini che, alle ultime elezioni, hanno votato per i cosiddetti movimenti. Li hanno ignorati formando un governo impastato ed impestato di ogni più bieca natura, non dando seguito al responso delle urne. Lo fanno sicuramente perché hanno paura di dover appendere gli artigli al chiodo e di non poter più godere della scorta per fare compere all’Ikea…vero sig.ra Finocchiaro?? Mah, forse doveva arredare la casa in cui andare a vivere insieme alla Boldrini per poter poi studiare a tavolino una legge che limiti l’utilizzo di internet…

Se dovesse passare la proposta anti-movimenti sarebbe una cosa gravissima che meriterebbe una reazione forte, ma ovviamente pacifica, di protesta popolare. E’ il popolo che comanda non loro e, speriamo davvero, che lo si possa vedere alle imminenti elezioni amministrative. Sarebbe auspicabile un ennesimo deciso segnale di intolleranza e insofferenza verso la vecchia politica, verso chi è in quel mondo magari da 25 anni ad esempio la…Finocchiaro!! Nel caso di un’altra vittoria dei movimenti e di una sconfitta dei partiti, ignoreranno ancora il risultato?? Beh, forse bisognerebbe chiederlo al sig. Napolitano…

Un’ultima nota di colore: mi piacerebbe sapere in base a quale incarico ricoperto la si.ra Finocchiaro deve vedersi assegnata una scorta quando magari essa viene negata a persone che la meriterebbero di più perché realmente esposti al pericolo…

…SOTTO A CHI TOCCA…

 

Un popolo di malati…cronici!!

La situazione è sia grave sia paradossale sia comica. La salute del popolo italiano non esiste o meglio il popolo italiano è il più cagionevole del mondo. Abbiamo un buon numero di ospedali con relativi posti di pronto soccorso che sono perennemente…affollati. Per fortuna abbiamo anche un numero elevatissimo di medici e specialisti e la facoltà di medicina nelle università italiane è sempre la più gettonata.

Ci si chiede come mai ci siano così tanti malati in Italia e anche se quelli che troviamo nelle ASL o negli ospedali abbiano realmente problemi di salute o giochino a fare i malati immaginari. Se ci capita di recarci in un qualsiasi ambulatorio in qualsiasi giorno della settimana e a qualsiasi ora troviamo sempre tantissima gente, per lo più persone anziane ma anche un buon numero di giovani e bambini. La cosa, da una parte intristisce e dall’altra preoccupa. Intristisce perché l’immagine che se ne ricava è quella di un popolo ormai vecchio e acciaccato e preoccupa perché, con tutti questi malati, le spese aumentano così come le tasse da pagare e spesso i servizi ai malati non sono adeguati.

Negli ultimi tempi, a causa delle interminabili attese per fare questo o quell’esame, è aumentato il numero di persone che, per oggettiva necessità, decidono di eseguire gli esami necessari privatamente spendendo un po’ di più, ma a volte nemmeno tanto. Ci sono degli esami per i quali la differenza tra il ticket  (servizio sanitario nazionale) e il pagamento in forma privata non supera i 50€ dimostrando così che anche le strutture ambulatoriali si sono adeguate al periodo di crisi stabilendo dei prezzi, diciamo così, più abbordabili rispetto al passato.

Una tac o una risonanza magnetica effettuata in regime privato, in passato, poteva raggiungere costi esorbitanti, oggi ce la si può cavare anche con un centinaio di Euro. Questo, mentre da una parte consente ad un numero più alto di persone, rispetto al passato, di accedere a cure ed esami in maniera più celere, dall’altra, forse, consente anche ai cosiddetti malati immaginari o ipocondriaci di effettuare esami e visite anche quando non è necessario ingolfando ancora di più la sanità che, in alcuni suoi settore, è al collasso più totale soprattutto nel meridione.

Bisognerebbe, forse, arrivare ad avere un modello di sanità non più pubblica ma privata sul modello di quello esistente in America dove, pagando un’assicurazione che non è affatto inaccessibile (come dicono molti), in caso di necessità si viene curati nel migliore dei modi in strutture efficienti, pulite ed equipaggiate per affrontare ogni tipo di necessità. Certo bisogna pensare anche a chi, realmente, non può permettersi un’assicurazione sanitaria. In linea di principio, però, se un cittadino deve pagare tasse e tickets per poi avere in cambio un servizio scadente forse sarebbe meglio privatizzare tutto ben sapendo che un’assicurazione privata non costerebbe più di quanto una persona già spende tra tasse e tickets vari.

Certo appare durissima sia snellire le attese, sia migliorare il servizio dopo che sulla poltrona del ministero della sanità è arrivata la signora Beatrice Lorenzin che appare tanto arrogante in televisione quanto incompetente in materia di sanità. Qualcuno dirà che chi la reputa incompetente lo fa solamente per interessi di parte politica ma in realtà è un fatto oggettivo. La signora non ha nessuna esperienza, nessun titolo di studio specifico, insomma nessuna competenza per ricoprire una carica del genere, così delicata e che riguarda tutto il popolo. Ma all’incompetenza lo stesso popolo è abituato, spera solo di non sopportare danni irreparabili come spesso è accaduto.

Ci si chiede che senso ha nominare un ministro che, oggettivamente, non conosce la materia per poi nominare altresì una schiera di tecnici e addetti ai lavori che facciano da supporto. Non faremmo prima a nominare direttamente chi ne sa?!?! I misteri degli inciuci…

L’augurio per tutti è quello di godere di un’ottima salute sia per non fare attese infinite sia per essere un popolo più sano e soprattutto perché spesso a chi entra in un ospedale appare in visone il buon Dante Alighieri con un bel cartello…lasciate ogni speranza o voi che entrate…

…SOTTO A CHI TOCCA…

 

 

 

Si torna all’antico con il…baratto!

La crisi, ormai si sa, attanaglia un po’ tutti i paesi Europei e non. Anche la Germania, fino a poco tempo fa, presa ad esempio e come modello economico da imitare sta mostrando le prime crepe. Quindi, possiamo forse dire, che siamo tutti sulla stessa barca e, ahimè, alcune scialuppe di salvataggio sono state già calate.

E’ da qualche tempo che possiamo vedere in televisione o leggere sui giornali notizie relative a persone, che a causa della mancanza di soldi e di lavoro, vanno in giro per barattare le loro cose con altre di cui hanno necessità. Anche nei mercati rionali, spesso, accade che i titolari dei banchi, siano essi alimentari e non, accettano di prendere cose, oggetti di valore o meno in cambio dei loro. La crisi produce anche questo effetto, strano ma molto distintivo dei tempi in cui stiamo vivendo che per alcuni sono davvero drammatici.

Accade una sorta di Monte dei pegni avente per oggetto non oro e cose preziose, bensì generi di prima necessità. Questa pratica può essere, sicuramente, un po’ triste e un po’ pericolosa ma anche, diciamo così, divertente e utile. Triste perché, un paese i cui cittadini ricorrono al baratto per vivere non è certamente un paese florido, solido e con un futuro brillante dato che, senza soldi che girano, l’economia ristagna in maniera pesante. Pericoloso perché un sistema economico nazionale dovrebbe essere basato sulla liquidità e sugli investimenti che poi portano occupazione e benessere per tutti. D’altro canto, come ho detto, potrebbe essere divertente perché ci può far riscoprire alcuni valori che si sono persi ormai da anni come appunto scambiare oggetti di valore economico diverso tra loro ma di valore intrinseco e di utilità che spesso si sovverte. Qualcuno potrebbe preferire, come è accaduto in un mercato dell’Emilia Romagna, un cesto di insalata con ravanelli ad una bella forma di Grana padano con tanti saluti alla differenza di costi delle due cose.

Peraltro è anche vero che da un oggetto che non vale nulla o quasi si può arrivare, tramite una serie di baratti mirati, ad avere anche un oggetto di grande valore. Ricordo che tempo fa, durante una puntata della trasmissione “Le Iene“,  Marco Berrì provò proprio a fare un esperimento di baratto. Mi ricordo che partì con una penna , dopo una serie quasi infinita di baratti, arrivò ad avere una macchina di lusso a dimostrazione del fatto che il baratto mette in eviodenza non tanto il valore o il costo degli oggetti quanto le reali esigenze personali di coloro che scambiano e la reale soggettiva utilità degli oggetti scambiati.

Il filosofo e, soprattutto, economista scozzese Adam Smith una volta disse: “L’inclinazione a trafficare, barattare, scambiare una cosa con un’altra è comune a tutti gli uomini e non si trova in nessun’altra razza di animali” a testimoniare appunto che, forse, il baratto ci è connaturato e dovremmo prenderlo maggiormente in considerazione anche sulla base dei tempi che stiamo vivendo.

Certo sarebbe meglio avere una economia più fiorente e più equa per tutti ma visto che il popolo italiano ha, tra le caratteristiche principali, quella di sapersi arrangiare non ci stupiamo se vediamo in giro nelle nostre città persone che scambiano e pensiamo che, magari, lo fanno per reale necessità. Sicuramente non è né possibile né auspicabile che questa pratica prenda piede in maniera assoluta. I tempi sono diventati, sì duri, ma anche troppo moderni per poter pensare di tornare all’antico quindi, credo e spero, che si debba guardare al baratto come ad un’evento passeggero e per certi versi folcloristico. Magari, perché no, da provare almeno una volta per sentirsi un po’ “medievali”, sullo stile di “Non Ci Resta Che Piangere” dove Roberto Benigni e il povero Massimo Troisi girano per strade e mercati con caciotte e generi vari e tentano di evitare il pedaggio di un fiorino offrendo appunto una bella caciotta…

Speriamo solo che davvero a noi tutti, visti i tempi, non ci resti altro che…piangere!!

…SOTTO A CHI TOCCA…

La Boldrini cade…nella rete!!

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La Presidente della Camera, Sig.ra Boldrini, sta dando il meglio di sé. Ieri ha dichiarato, in una delle sue  ultime geniali uscite, che non immaginava che in Italia ci fosse un così alto grado di povertà e di bisogno di servizi essenziali. Quindi, dopo questa affermazione, possiamo dirlo ufficialmente: la Boldrini è diventata saggia, fa ora parte dei dieci saggi di Napolitano (che diventano undici), è salita nell’olimpo e siede alla destra di Quagliariello…

Facendoci partecipe delle sue opinioni ci ha davvero illuminati. Anche noi tutti pensavamo di vivere in un paese delle meraviglie, senza crisi economica e senza tante famiglie che non arrivano a fine mese e magari rinunciano alle cure sanitarie di base per mancanza di fondi. E brava la Boldrini! abbiamo davvero un Presidente della Camera arguto come tutti i suoi predecessori, se non peggio.

Questa penosa e infelice dichiarazione della morettona dell’ONU, è seguita ad altre che, nei giorni scorsi, ci hanno, per così dire, deliziato l’intelletto. A causa di alcune minacce a lei indirizzate e di alcune foto, o meglio fotomontaggi, che la ritraevano in situazioni pruriginose si è affrettata ad invocare una regolamentazione dell’accesso e dell’uso di internet.

Mi chiedo se la signora Boldrini abbia mai saputo prima che queste cose esistono da sempre e sono state indirizzate e rivolte verso i più disparati personaggi anche ben più importanti e influenti di questa signora. Si immagina la Boldrini quante foto offensive e quante minacce hanno riguardato, ad esempio, l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America e i suoi predecessori? O ancora quante volte il Papa, tutti i Papi, sono stati fatti oggetto di violenza, diffamazione, scherno o peggio nel corso degli ultimi anni?

Se la Boldrini non lo sa, ed è evidente che lo ignora, forse potrebbe farsi un giro in rete ma un giro vero non uno di quelli ovattati come è solita fare questa gente proprio perché vive in un mondo ovattato, a se stante, distaccato dalla realtà ma, cosa curiosa, questa realtà la vuole controllare e modificare a proprio uso e consumo. La situazione che l’ha riguardata, purtroppo, è accaduta, accade e accadrà per molte altre persone che però non si sogneranno mai di fare dichiarazione dello stesso stampo della Boldrini. Non chiederanno mai un” bavaglio” alla rete e il fatto che lei, più o meno velatamente, lo abbia chiesto è una cosa VERGOGNOSA! La rete non è sua, ” cara” signora Boldrini, e non le è consentita alcuna azione volta a limitare, modificare o proibirne l’uso, la fruibilità e, soprattutto, la libertà. Ci vuole lasciare almeno questo? Ci volete lasciare liberi almeno in rete? Dopo tutte le vostre malefatte, peraltro sempre sorprendentemente perdonate dal popolo, è il minimo che ci possiate accordare.

Da una figura istituzionale come il Presidente della Camera, in questi casi che riguardano lei ma anche molti altri, ci saremmo aspettati un  invito a vigilare di più su ciò che accade anche in rete, una richiesta di fondi per istituire una sorta di task-force per fare indagini sui reati “cibernetici” ed assicurare eventuali colpevoli di spiacevoli scherzetti alla giustizia. Peraltro in rete avvengono reati di ben più grave natura rispetto a qualche minaccia o a qualche foto della nostra morettona nazionale…tipo, signora Boldrini, pedofilia, furto di identità, truffe e altro. Come mai non si è lamentata di queste cose gravissime e non ha chiesto un intervento in tal senso? Forse i reati e le cose spiacevoli esistono e vanno accertati, limitati e puniti solo quando riguardano un rappresentante delle istituzioni? Da quello che spesso accade sembrerebbe proprio così.

La Boldrini sappia che la rete non si tocca, nessuno ha il diritto di condizionarla in alcun modo nemmeno… la Boldrini stessa. Trattandosi di un realtà virtuale, ma non troppo, chi la usa, chi la frequenta o chi semplicemente curiosa deve accettare il fatto che in essa possano esserci cose e personaggi sgradevoli. Sta ad ogni utente proteggersi da queste cose e starebbe ancora di più alle istituzioni, di cui la Boldrini è, forse immeritatamente, un’esponente di spicco, vigilare e cercare di ripulire lo “sporco” della rete alzando la voce non solo quando li tocca da vicino ma anche quando riguarda tutti gli altri perché la rete è di tutti quindi…giù le mani!!

Viste le ultime uscite forse la signora Boldrini è un po’ stanca dopo aver letto, uno ad uno, i foglietti delle votazioni parlamentari. Magari con un po’ di vacanze il tiro delle sue dichiarazioni si aggiusterebbe un pochino.

…SOTTO A CHI TOCCA…

La decadenza della televisione…Illuminati??

Accanto a varie crisi che stiamo vivendo in questi tempi, da quella economica passando da quella dei valori e finendo con quella dei “costumi”, possiamo assistere alla totale decadenza del nostro sistema televisivo. Questa decadenza è visibile ogni giorno in ogni fascia oraria dove, ormai, i programmi degni di nota si contano, davvero, sulle dita di una sola mano in mezzo ad un oceano di superficialità.

C’è la netta percezione che qualcuno o qualcosa, già dagli anni ’80, preferisca propinare programmi che addormentano piuttosto che azzardare un palinsesto un pochino più culturale che possa, da una parte, aumentare le nostre conoscenze, e dall’altra, svegliare un po’ le nostre coscienze. Preferiscono, insomma, tenerci “al palo” facendoci vedere solamente ciò che decidono loro e tenendoci in uno stato di torpore intellettuale con cui è più facile, per loro, controllare il sistema in generale. Vi chiederete chi possano essere questi “loro”.

Forse potrebbero essere identificati con alcuni dei nostri politici che hanno interesse ad “addormentarci”, a toglierci lo spirito critico, a non farci vedere alcune nefandezze che ci capitano sotto al naso mettendoci sotto gli occhi veline, letterine, consentitemi, tette e chiappe volanti magari accanto ad una partita e un piatto di spaghetti…Elio e le storie tese, già qualche anno fa, sosteneva che persino un “commando non ci sta e se c’e’ la partita allo stadio se ne va…”  Oppure, alcuni dicono, questi “loro” possono essere ancora i cosiddetti Illuminati di cui ho già parlato in alcuni post passati. Parte di questi Illuminati potrebbero avere interesse a tenerci un po’ rimbambiti anche televisivamente parlando propinandoci programmi improponibili e degni, con tutto il rispetto, di persone sottosviluppate. Potrebbero voler vederci così, un po’ decerebrati soprattutto dal punto di vista critico riguardo a ciò che accade intorno per poter fare i loro comodi ed arrivare a quel famoso governo mondiale che, a giudicare dagli accadimenti recenti, remoti e…futuri? sta realmente arrivando.

Per fare qualche nome, un programma come “Affari tuoi“, sempre lo stesso da anni, vista una puntata le hai viste tutte, che cosa può avere di svago o che cosa può offrire per imparare qualcosa? e ancora “L’eredità” in onda da anni e a cui la Rai ha demandato il settore cultura della rete. Che cosa può avere di culturale un programma che fino a qualche tempo fa era condotto da Amadeus che, con tutto il rispetto, proprio acculturato non è? E’ un gioco a quiz in cui, più che cultura, bisogna avere fortuna giacché le risposte vengono “sparate” a caso nella speranza di…indovinare.

A parte questo tipo di programmi, ahimè, anche il resto non è molto edificante. Un palinsesto insulso e soprattutto una informazione lottizzata come in nessun altro paese del mondo. Ricordiamoci che le tre reti Rai, nella prima repubblica, erano di fatto e alla luce del sole, assegnate a tre partiti, facendo diventare la lottizzazione una cosa normale e cosa ancora più grave, facendoci accettare un illegalità come una necessità. Anche in questo caso noi italiani dovremmo un po’ prendere esempio da ciò che accade all’estero dove le reti televisive sono, per lo più indipendenti e, in taluni casi, offrono validi palinsesti. Possiamo forse affermare che l’unica rete che ci offre una informazione indipendente e valida in Italia è Skytg24 che ha introdotto un’informazione innovativa e completissima…la CNN italiana (fatte le debite proporzioni).

Per completezza però devo dire che ci sono anche alcuni programmi molto ben fatti e molto utili come, per fare qualche nome, “Report” o “Le Iene” o “Quark” o “Passaggio a Nordovest” o ” Striscia la notizia“. Tutti programmi che ci aiutano a capire ciò che ci accade intorno, bellissimi esempi di di televisione di cultura o di giornalismo d’assalto che destano le coscienze di tutti ma, purtroppo, restano esempi isolati e inimitabili. Qualcuno preferisce che gli italiani si dedichino ai pacchi, forse per essere poi più pronti a riceverne sotto forma di “fregature Istituzionali”?!

In ultima analisi, forse, sta davvero a noi svegliarci da soli magari spegnendo la televisione e navigando a vele spiegate nella rete che resta, a tutt’oggi, l’unico vero luogo dove possiamo sentirci liberi e l’unico vero luogo dove possiamo analizzare e imparare ciò che ci circonda…senza censure opinioni di parte. La rete è un patrimonio assoluto dell’umanità. Usiamola e salvaguardiamola!!!

…SOTTO A CHI TOCCA…