Un omaggio a…Enzo Tortora!!

Enzo_Tortora1987

In questo periodo, anzi, in questa era di una giustizia non sempre efficiente, mi sembra quasi doveroso parlare un pò di quello che è stato il più grande e uno dei più devastanti errori giudiziari degli ultimi cinquanta anni. Il caso di Enzo Tortora ha calamitato l’attenzione di tutti per molto tempo e, ancora oggi, molti non lo hanno dimenticato…per fortuna.

Enzo Tortora, genovese di nascita ma milanese di adozione era (ed è ancora) uno dei personaggi più amati della storia della televisione italiana. Conduttore prima radiofonico poi televisivo, laureato in giurisprudenza e soprattutto uomo di saldi principi morali. All’apice del suo successo, il 17 Giugno del 1983,  venne arrestato su “consiglio” di un pentito. Venne arrestato perché questo pentito, che oggi tutti manteniamo e di cui non faccio il nome per rispetto alla moralità, era forse un po’ invidioso o semplicemente il nome di Tortora fu quello che per primo gli venne in mente, così a caso, tanto per fare qualcosa.

Detto fatto: il pubblico ministero di allora e i suoi colleghi che conducevano le indagini, non si presero nemmeno la briga di fare le minime ma necessarie verifiche di ciò che fu loro detto. Per esempio, alla fine delle indagini si scoprì che il nome scritto nella agendina del pentito non “Tortora” bensì “Tortona”. Il pubblico ministero Diego Marmo (stavolta il nome lo faccio affinché sia quest’uomo esempio di ciò che NON va fatto) aveva forse fame di notorietà e individuò in Enzo Tortora l’uomo che questa notorietà poteva offrirgliela.

Il giorno in cui lo arrestarono, portandolo a Regina Coeli, lo fecero scendere cento metri prima dell’entrata del carcere, con tanto di manette, per darlo così in pasto a fotografi e televisioni. E nessun rappresentante delle Istituzioni si scandalizzò né protestò come fecero, ad esempio, quando uno di loro (il Sig. Carra) venne arrestato e fotografato in occasione di Mani Pulite nel 1992. Lo schifo continuò senza pietà imbastendo un castello di accuse, a dir poco, stravaganti e ridicole. Tortora venne più volte trasferito da un carcere all’altro dimostrando, da parte degli organi istituzionali, una mancanza di rispetto per un uomo che, a causa loro, si era ormai gravemente ammalato. Continuò comunque la sua attività per difendersi da una delle più grandi porcherie giudiziarie che purtroppo aveva “scelto” lui.

Quando venne eletto al parlamento europeo da subito rinunciò all’immunità convinto come era di poter essere in grado di dimostrare la sua estraneità ai fatti contestatigli che, per la cronaca, erano detenzione e spaccio di droga. Malgrado la sua forte attività difensiva, non riuscì ad evitare una condanna a dieci anni di carcere. Dopo infinite vicissitudini giudiziarie e infinite umiliazioni venne, nel 1987, definitivamente assolto dalle accuse. Peccato che, nel frattempo, si era ammalato in modo gravissimo e, purtroppo per tutti (ma proprio tutti), si spense nel 1988 ucciso dallo Stato, ucciso da una magistratura indegna, collusa, corrotta e soprattutto incapace.

Ha lasciato, oltre che una moglie e due figlie, un segno indelebile nella storia del nostro paese tanto grande quanto è grande  la vergogna che i suoi carnefici devono provare, ma dubito che gente così sia capace di provare un sentimento come la vergogna. Ne dubito perché, solo per parlare di uno di questi, l’ex Pubblico ministero Diego Marmo ha continuato la sua penosa carriera da magistrato, ottenendo dallo Stato varie promozioni che lo hanno portato a ricoprire il ruolo di presidente di sezione della Corte di Cassazione e, ora, forse si sta godendo una pensione dorata alle spalle nostre e con la toga insanguinata del sangue di Enzo Tortora. Lo schifo a volte può essere infinito anche e soprattutto perché la gente, purtroppo, dimentica. Ma non tutti…

Sarebbe opportuno non dimenticare questo caso e parlarne nelle scuole e nelle facoltà di giurisprudenza di tutto il paese portandolo ad esempio di ciò che un giurista non dovrebbe essere mai.

Alla fine del suo processo, Enzo Tortora fece una dichiarazione spontanea daventi alla corte, disse:

“Sono innocente”. Lo grido da tre anni, lo gridano le carte, lo gridano i fatti che sono emersi da questo dibattimento! Io sono innocente, spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi.» »

Lui lo era, era il più innocente di tutti…la corte no!!! Vergogna, Vergogna, Vergogna!!

…SOTTO A CHI TOCCA…

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