Da Obama un sì ai gay…

E’ di qualche settimana fa la notizia secondo cui negli Stati Uniti il presidente Barak Obama ha mostrato una netta apertura nei confronti degli omosessuali e nei confronti dei matrimoni gay. Anche se, in seguito, ha precisato che si trattava di una opinione assolutamente personale e che, a decidere, avrebbero dovuto essere le istituzioni dei singoli stati americani, la cosa ha sicuramente e finalmente una portata e un peso notevole.

Il Presidente ha ritenuto di dover affermare che gli omosessuali dovrebbero avere la possibilità di formasi una famiglia come chiunque altro. Questo concetto dovrebbe essere chiaro a tutti e dovrebbe essere condiviso da tutti anche se  Obama, con la sua azione, ha contribuito e contribuirà a scuotere le coscienze di molti, speriamo soprattutto di chi fino ad ora è stato contrario a concedere la felicità a coloro i quali prima di essere gay sono degli esseri umani degni di ogni rispetto al pari di tutti gli altri.

I diritti non si acquisiscono per orientamento sessuale ma solo in quanto esseri umani. La nostra Costituzione, al riguardo, è molto ma molto chiara. Tutti gli uomini sono uguali, hanno stessa dignità senza distinazione di razza e…sesso. Di fatto però la vita degli omosessuali, soprattutto nel nostro retrogrado paese, è costellata di difficoltà che li costringe a vivere quasi in una sorta di anonimato sessuale. Non possono contrarre matrimonio, non possono accendere mutui perché spesso non vengono loro concessi, non possono adottare o avere in affido bambini insomma non possono vivere la loro vita e la loro felicità alla luce del sole e in modo totale…ma non eravamo tutti uguali senza distinzioni di sesso ecc..?? Se di fatto non è ancora così e non lo è mai stato, delle due l’una: o cominciamo a scansare la palta bigotta che ci soffoca il cervello o, paradossalmente, cambiamo la nostra Costituzione. Credo che forse la prima ipotesi sarebbe più percorribile e più salutare per tutti.

Nella maggior parte dei casi gli omosessuali sono delle persone squisite dotate di una sensibilità molto al di sopra della media, e comunque sanno amare come gli altri visto che l’amore non dovrebbe avere e, di fatto non ha, sesso. L’amore è un sentimento universale che può essere diretto verso chiunque appunto senza distinzione di sesso.

Forse, nel nostro paese, l’avversione verso i gay che, purtroppo in passato si è manifestata con la cieca violenza fuori dai locali o in strada, deriva anche dal fatto che abbiamo molto vicino il Vaticano che non perde occasione per ribadire che i gay rappresentano un’anomalia. Ma a tal riguardo vorrei ricordare che la Chiesa in quanto tale è formata da esseri umani che come tali sono fallaci e che, soprattutto, non riportano affatto ciò che disse Gesù Cristo. Non esiste infatti nessun passo delle Sacre Scritture che fa riferimento ad una sorta di “divieto” per e verso gli omosessuali.

Gesù predicava l’amore in tutte le sue forme ed è questo insegnamento che dobbiamo avere sempre ben presente. A volte bisogna quindi saper distinguere tra Chiesa e Gesù e tra le cose che predicano l’uno e l’altra. Non bisogna associare, sempre e comunque, le opinioni dei prelati, o del clero in generale, a quelle di Gesù. Sarebbe bene ricordarlo sempre e non allontanarsi da Cristo a causa di precetti espressi da altri in particolari occasione e dettate per così dire dalla “ragion di stato”. Non bisogna infatti né prendersela con il Vaticano né aspettarsi da parte di esso un’apertura verso i matrimoni gay. Non lo farà mai e, da un certo punto di vista, è normale che sia così. Sarebbe come chiedere ad Obama e agli Stati Uniti di abbracciare le dottrine comuniste…non lo farebbero mai e il Vaticano, in quanto Stato, ha delle sue proprie convinzione che non modificherà mai come quelle, ahimè, verso gli omosessuali.

In ultima analisi, credo che la cosa più importante sia l’uguaglianza di tutti, l’amore e la tolleranza verso tutti quindi un plauso al Presidente Obama e una forte speranza perché vengano abbattute le barriere che fin qui hanno impedito ai gay di trovare una felicità esercitando quei diritti che appartengono, per nascita, a loro e a tutti noi.

…SOTTO A CHI TOCCA…